mercoledì 26 settembre 2018

ALLERGIE AUTUNNALI, COME RICONOSCERLE E PREVENIRLE

Allergie autunnali, come riconoscerle e prevenirle

Le allergie in autunno si manifestano con sintomi tipici, quali naso gocciolante, starnuti e tosse, e lacrimazione degli occhi. La sintomatologia è quella di tutte le reazioni allergiche. Solitamente si è portati a pensare che queste allergie si manifestino più frequentemente in primavera, ma evidentemente non è così. Vediamo quali sono le cause e i rimedi delle allergie autunnali.
Muffe, acari e pollini. Sono i nemici giurati di ogni persona soggetta a allergie autunnali. Per fortuna le reazioni possono essere anche molto lievi, tuttavia sempre più spesso si ricorre indiscriminatamente ad antistaminici o cortisone senza domandarsi prima qual è la vera causa del nostro malessere stagionale. 
Il naso che cola, gli occhi che bruciano e nei casi più gravi asma e difficoltà respiratorie, possono essere sintomi molto fastidiosi, talora persino pericolosi, ma vanno presi per quelli che sono: campanelli d’allarme del nostro corpo che ci comunica – a suo modo – che c’è qualcosa che non va, che va fermato, che va modificato.
Se scambiamo questi sintomi per una “malattia” in sé, che va pertanto curata e alleviata, non otterremo alcun cambiamento nel tempo e anno, dopo anno, si ripresenteranno gli stessi problemi e gli stessi fastidi di sempre.
Un comunissimo allergene, che prolifera di più in periodi autunnali, è costituito dalla spora di alcune muffe che con l’arrivo delle piogge e l’aumento dell’umidità si sviluppa più del solito, attaccando anche gli ambienti domestici. 
Le "allergie alla polvere” sono date  dagli acari e alle loro deiezioni. Sì, perché non è la polvere in sé a provocare starnuti, pruriti e bruciori agli occhi, ma la presenza di questi piccoli esserini che si annidano un po’ ovunque: nelle poltrone e nei cuscini, nei materassi, nei tappeti e nelle tende e ovunque ci sia la possibilità di sostare indisturbati.

L’aspirapolvere è un rimedio parzialmente inutile perché contribuisce a spargere nell’aria (specie quando non c’è un efficace filtro anti-acaro oppure quello che c’è è sporco e vecchio) ancora più particelle di allergeni. L’unica soluzione è pulire il più spesso possibile, evitando l’accumulo di oggetti tipicamente polverosi come libri e giornali, specie nelle stanze dove si dorme.
La reazione allergica è una  ipersensibilità immediata, nella quale un primo contatto fra allergene e sistema immunitario determina la produzione di IgE (immunoglobuline ovvero anticorpi sintetizzati dai linfociti, ndr) dirette contro l’antigene (la sostanza riconosciuta dal sistema immunitario come nociva, ) e il secondo contatto innesca una serie di meccanismi che comportano lo sviluppo di fenomeni infiammatori nei tessuti coinvolti e la comparsa di sintomi”. 

Le reazioni allergiche spesso sono riniticongiuntivitiasma e dermatiti. 
In ogni caso quello che provoca queste reazioni, solitamente immediate dopo il contatto con gli allergeni, è sempre il risultato dell’azione del nostro sistema immunitario che schiera le sue forze per contrastare quelle degli allergeni. Solitamente per la terapia di questi stati vengono utilizzati farmaci antistaminici (letteralmente, agenti chimici che contrastano l’azione delle istamine) che sono efficaci ma spesso provocano sonnolenza e disturbi dell’attenzione, oltre a effetti collaterali ben noti e descritti nei bugiardini, oppure cortisone in varie forme (per via orale, per aerosol, in forma di spray nasale o collirio) che va comunque preso con molta attenzione e in ogni caso solo dietro prescrizione medica. Altri medicinali più blandi, solitamente consigliati in questi casi sono i decongestionanti che possono dare sollievo immediato ma temporaneo nei casi di rinite o sinusite. 

Prima di tutto la diagnosi, poi prevenzione e (per chi vuole) cure alternative 

mercoledì 21 febbraio 2018

ALLERGIE PRIMAVERILI

Allergie di primavera.

Il decalogo per non rimanere senza respiro

Quattro italiani su dieci soffrono di allergie primaverili. Causa scatenante: la comparsa dei primi pollini. Secondo un’indagine dell’Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’automedicazione) la fioritura delle piante rende la primavera la stagione dei raffreddori: gli starnuti colpiscano l’80% degli italiani, e per chi è vittima di allergie non c’è via di scampo.
Tenere sotto controllo il calendario della fioritura, riconoscere i principali sintomi di un’allergia ai pollini e seguire alcune semplici regole: ecco un decalogo di consigli per tenere a bada gli starnuti e godersi così l’arrivo della bella stagione.

IL CALENDARIO DEI POLLINI 

I principali allergeni che si presentano nel periodo primaverile sono i pollini della Graminacee, della Parietaria, le Composite (ad esempio l’ambrosia), le Betullacee, le Oleacee e le Cupressacee.
GRAMINACEE: da aprile a giugno
PARIETARIA: da marzo ad ottobre
COMPOSITE o ASTERACEE: da luglio a settembre
BETULLACEE: da gennaio a maggio
OLEACEE:  da maggio a giugno
CUPRESSACEE (Cipresso):  da febbraio a fine marzo con possibili anticipi a gennaio o continuazioni fino ad aprile
Negli ultimi anni si registra un incremento dei soggetti che soffrono di pollinosi da cipresso, in particolare in Toscana, Puglia, Liguria, Umbria, Lazio e Campania. Questo tipo di allergia riguarda soprattutto i più piccoli: nel centro Italia si stima che un bambino su dieci sia allergico al cipresso.
Tra le principali cause l’aumento della sua coltivazione a scopi ornamentali o di rimboschimento.
  
ALLERGIE AI POLLINI: Risultati immagini per immagini di pollini
i dieci sintomi da tenere d’occhio

1. Rinorrea acquosa
2. Congestione nasale
3. Bruciore e arrossamento delle congiuntive
4. Lacrimazione
5. Starnuti isolati o a salve
6. Prurito al palato, al naso e agli occhi
7. Tosse secca e stizzosa, spesso notturna, accompagnata da difficoltà di respiro e dai caratteristici sibili intratoracici propri dell’asma bronchiale
8. Riduzione dell’olfatto e del gusto
9. Insonnia, stanchezza, irrequietezza
10. Difficoltà di respiro e asma

LE DIECI REGOLE per combattere l’allergia
  • Evitare di uscire durante le giornate secche e ventose, quando  è più alta la concentrazione di pollini;
  • Evitare l’aerazione degli ambienti durante le ore più calde della giornata ed eventualmente usare condizionatori d’aria;
  • Fare la doccia e lavare i capelli quotidianamente. I granuli pollinici spesso rimangono intrappolati tra i capelli e la notte possono depositarsi sul cuscino, venendo così inalati;
  • Evitare  di uscire subito dopo un temporale: l’acqua rompe i granuli pollinici in frammenti più piccoli che raggiungono facilmente le vie aeree e in maggiore profondità;
  • Tenere sempre sott'occhio il calendario dei pollini;
  • Usare appropriate mascherine durante i lavori all’aperto;
  • Evitare i viaggi in macchina od in treno con i finestrini aperti. Quando possibile è preferibile viaggiare in autoveicoli con aria condizionata e filtri di aerazione anti-polline da pulire spesso:
  • Indossare un nuovo paio di scarpe quando si rientra a casa, e riporre le altre in un armadio in modo che non trasportino in giro le particelle allergizzanti.
  • Lavare spesso i pavimenti; ma attenzione all’utilizzo dell’aspirapolvere che può sollevare le particelle allergizzanti;
  • Tappeti, moquette, tappezzerie e tendaggi sono arredamenti rischiosi per gli allergici: lì si depositano pollini e polveri difficili da rimuovere.






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