mercoledì 19 ottobre 2016

I SINTOMI DELL'ALLERGIA ALLA MUFFA: UN ALLERGENE IN AGGUATO IN CASA

L'allergia sembra peggiorare quando piove? Allora forse il problema è un'allergia alla muffa. Difficilmente le allergie alla muffa costituiscono un pericolo per la vita. Tuttavia, possono avere effetti importanti sulla capacità di svolgere il proprio lavoro o di vivere serenamente le attività quotidiane. Qui di seguito sono raccolti alcuni consigli che aiutano a individuare le allergie da muffe.

Le allergie alle muffe
Il principale allergene della muffa sono le spore. Queste possono muoversi nell'aria, quindi giungere fino al naso e causare una reazione allergica. Questo tipo di muffa è correlato a manifestazioni allergiche e asma.
La muffa si sviluppa in ambienti umidi, sia al chiuso che all'esterno. Le spore della muffa, costantemente presenti nell'aria, possono innescare delle reazioni; il problema tuttavia peggiora quando queste spore si fissano su una superficie umida e iniziano a sviluppare nuova muffa. La muffa può svilupparsi in casa senza che i suoi abitanti se ne rendano conto: può essere dovuta a una perdita di cui non si è a conoscenza, oppure svilupparsi negli interrati o nelle aree umide sotto la moquette che non sono controllate frequentemente.
La muffa si sviluppa durante tutto l'anno, quindi non ha un andamento stagionale come altre allergie. Le persone allergiche alla muffa possono accusare i sintomi in qualsiasi momento, in particolare se vivono in regioni in cui piove di frequente.

I principali sintomi delle allergie alla muffa
I soggetti allergici alla muffa presentano reazioni istaminiche simili a quelle di altre allergeni da inalazione. I sintomi comprendono:
·         starnuti;
·         tosse;
·         congestione;
·         lacrimazione e prurito agli occhi;
·         gocciolamento retronasale.
L'allergia da muffa può essere inizialmente confusa con una sinusite o un raffreddore, poiché i sintomi sono identici. Se l'allergia è aggravata da asma, il soggetto potrà osservare un peggioramento dei sintomi in presenza di muffa. Questi sintomi possono essere: tosse, difficoltà respiratoria, senso di costrizione al petto, ma potrebbero verificarsi anche alcuni segni di un attacco d'asma, come il respiro sibilante.
Le allergie da muffa nei bambini
Se i bambini sono gli unici membri della famiglia a presentare sintomi allergici di tipo istaminico, questi potrebbero non essere legati alla muffa presente in casa. In alcuni edifici scolastici si potrebbe accumulare della muffa incontrollata, che causa negli asmatici un aumento degli attacchi durante la loro permanenza a scuola. Potrebbe comunque accadere che il bambino sia l'unico membro del nucleo familiare sensibile alla muffa.
Inoltre i bambini trascorrono del tempo a giocare in aree non frequentate dai genitori, quindi la muffa potrebbe essere presente maggiormente nell'aria esterna. Per questo motivo i bambini asmatici potrebbero avere un maggior numero di attacchi quando giocano all'aperto, oppure i sintomi inasprirsi durante i mesi estivi, quando i bambini giocano all'aperto più a lungo.
La muffa è tossica?
È molto diffusa l'opinione che la muffa sia tossica e che inspirare le spore della muffa possa causare danni permanenti. In realtà, secondo gli studiosi è molto difficile che una persona inali muffa in quantità tali da causare un danno di questo tipo. Le persone non sensibili alla muffa probabilmente non accuseranno mai queste reazioni.
Inoltre la muffa responsabile dell'asma si trova generalmente negli ambienti esterni, non al chiuso. Di conseguenza, gli spifferi di una finestra sul lavoro difficilmente fanno insorgere l'asma. La muffa degli ambienti esterni può solo inasprire i sintomi degli asmatici, ma non essere la causa in sé dell'asma. Esiste tuttavia una condizione grave, che prende il nome di polmonite da ipersensibilità, attribuita alla prolungata inalazione di muffa in pazienti sensibili.
Polmonite da ipersensibilità
La polmonite da ipersensibilità può svilupparsi nel corso del tempo in pazienti sensibili alle spore di muffa presenti nell'aria. Una delle forme osservate più di frequente prende il nome di polmone del contadino. Si tratta di una reazione allergica grave alla muffa presente nel fieno e in altri tipi di colture agricole. Spesso questa malattia non viene diagnosticata, quindi può causare danni permanenti, che si presentano come tessuto cicatriziale nei polmoni. Questo tessuto cicatriziale, che prende il nome di fibrosi, può peggiorare fino a rendere difficile persino lo svolgimento di semplici attività.
Con il progredire della malattia in forma cronica, i sintomi possono apparire più gravi di una semplice reazione istaminica. I pazienti affetti da polmone del contadino possono presentare febbre, brividi, espettorato striato di sangue e dolore muscolare. Coloro che lavorano maneggiando colture potenzialmente soggette alla formazione di muffe devono prestare attenzione alla comparsa di reazioni istaminiche e rivolgersi al medico quando sospettano di avere il polmone del contadino.
Se l'esposizione alle muffe non è generalmente letale, una maggiore esposizione può peggiorare i sintomi. Le allergie alle muffe sono progressive, ovvero gli attacchi tendono a peggiorare nel tempo. La soluzione consiste nell'evitare l'accumulo di umidità, riparando le eventuali perdite nelle condotte idriche di casa.
Se si nota l'accumulo di umidità o acqua in un punto della casa, è bene riparare la perdita immediatamente. Quando si lavora all'aperto, in situazioni in cui possono essere presenti delle muffe, l'uso di una maschera può ridurre significativamente l'esposizione agli allergeni. Sono in commercio delle maschere che proteggono l'apparato respiratorio dall'esposizione alle spore delle muffe.
Intolleranze alimentari da muffe 

Le muffe possono portare ai soggetti predisposti delle intolleranze alimentari verso alcuni alimenti quali:

lievito di birra, formaggi stagionati (tranne mozzarella), insaccati, funghi,aceto,vino, birra, burro, margarina, maionese, ketchup, strutto, maiale