L'allergia sembra peggiorare quando piove? Allora
forse il problema è un'allergia alla muffa. Difficilmente le allergie alla
muffa costituiscono un pericolo per la vita. Tuttavia, possono avere effetti
importanti sulla capacità di svolgere il proprio lavoro o di vivere serenamente le
attività quotidiane. Qui di seguito sono raccolti alcuni consigli che aiutano a
individuare le allergie da muffe.
Le
allergie alle muffe
Il principale allergene della muffa sono le spore.
Queste possono muoversi nell'aria, quindi giungere fino al naso e causare una
reazione allergica. Questo tipo di muffa è correlato a manifestazioni
allergiche e asma.
La muffa si sviluppa in ambienti umidi, sia al chiuso
che all'esterno. Le spore della muffa, costantemente presenti nell'aria,
possono innescare delle reazioni; il problema tuttavia peggiora quando queste
spore si fissano su una superficie umida e iniziano a sviluppare nuova muffa.
La muffa può svilupparsi in casa senza che i suoi abitanti se ne rendano conto:
può essere dovuta a una perdita di cui non si è a conoscenza, oppure
svilupparsi negli interrati o nelle aree umide sotto la moquette che non sono
controllate frequentemente.
La muffa si sviluppa durante tutto l'anno, quindi non
ha un andamento stagionale come altre allergie. Le persone allergiche alla
muffa possono accusare i sintomi in qualsiasi momento, in particolare se vivono
in regioni in cui piove di frequente.
I principali sintomi delle allergie alla
muffa
I soggetti allergici alla muffa presentano reazioni
istaminiche simili a quelle di altre allergeni da inalazione. I sintomi
comprendono:
·
starnuti;
·
tosse;
·
congestione;
·
lacrimazione e prurito agli occhi;
·
gocciolamento retronasale.
L'allergia da muffa può essere inizialmente confusa
con una sinusite o un raffreddore, poiché i sintomi sono identici. Se
l'allergia è aggravata da asma, il soggetto potrà osservare un peggioramento
dei sintomi in presenza di muffa. Questi sintomi possono essere: tosse,
difficoltà respiratoria, senso di costrizione al petto, ma potrebbero
verificarsi anche alcuni segni di un attacco d'asma, come il respiro sibilante.
Le allergie da muffa nei bambini
Se i bambini sono gli unici membri della famiglia a
presentare sintomi allergici di tipo istaminico, questi potrebbero non essere
legati alla muffa presente in casa. In alcuni edifici scolastici si potrebbe
accumulare della muffa incontrollata, che causa negli asmatici un aumento degli
attacchi durante la loro permanenza a scuola. Potrebbe comunque accadere che il
bambino sia l'unico membro del nucleo familiare sensibile alla muffa.
Inoltre i bambini trascorrono del tempo a giocare in
aree non frequentate dai genitori, quindi la muffa potrebbe essere presente
maggiormente nell'aria esterna. Per questo motivo i bambini asmatici potrebbero
avere un maggior numero di attacchi quando giocano all'aperto, oppure i sintomi
inasprirsi durante i mesi estivi, quando i bambini giocano all'aperto più a
lungo.
La muffa è tossica?
È molto diffusa l'opinione che la muffa sia tossica e
che inspirare le spore della muffa possa causare danni permanenti. In realtà,
secondo gli studiosi è molto difficile che una persona inali muffa in quantità
tali da causare un danno di questo tipo. Le persone non sensibili alla muffa
probabilmente non accuseranno mai queste reazioni.
Inoltre la muffa responsabile dell'asma si trova
generalmente negli ambienti esterni, non al chiuso. Di conseguenza, gli
spifferi di una finestra sul lavoro difficilmente fanno insorgere l'asma. La
muffa degli ambienti esterni può solo inasprire i sintomi degli asmatici, ma
non essere la causa in sé dell'asma. Esiste tuttavia una condizione grave, che
prende il nome di polmonite da ipersensibilità, attribuita alla prolungata
inalazione di muffa in pazienti sensibili.
Polmonite da ipersensibilità
La polmonite da ipersensibilità può svilupparsi nel
corso del tempo in pazienti sensibili alle spore di muffa presenti nell'aria.
Una delle forme osservate più di frequente prende il nome di polmone del
contadino. Si tratta di una reazione allergica grave alla muffa presente nel
fieno e in altri tipi di colture agricole. Spesso questa malattia non viene
diagnosticata, quindi può causare danni permanenti, che si presentano come tessuto
cicatriziale nei polmoni. Questo tessuto cicatriziale, che prende il nome di
fibrosi, può peggiorare fino a rendere difficile persino lo svolgimento di
semplici attività.
Con il progredire della malattia in forma cronica, i
sintomi possono apparire più gravi di una semplice reazione istaminica. I
pazienti affetti da polmone del contadino possono presentare febbre, brividi,
espettorato striato di sangue e dolore muscolare. Coloro che lavorano
maneggiando colture potenzialmente soggette alla formazione di muffe devono
prestare attenzione alla comparsa di reazioni istaminiche e rivolgersi al
medico quando sospettano di avere il polmone del contadino.
Se l'esposizione alle muffe non è generalmente letale,
una maggiore esposizione può peggiorare i sintomi. Le allergie alle muffe sono
progressive, ovvero gli attacchi tendono a peggiorare nel tempo. La soluzione
consiste nell'evitare l'accumulo di umidità, riparando le eventuali perdite
nelle condotte idriche di casa.
Se si nota l'accumulo di umidità o acqua in un punto
della casa, è bene riparare la perdita immediatamente. Quando si lavora
all'aperto, in situazioni in cui possono essere presenti delle muffe, l'uso di
una maschera può ridurre significativamente l'esposizione agli allergeni. Sono
in commercio delle maschere che proteggono l'apparato respiratorio
dall'esposizione alle spore delle muffe.
Intolleranze alimentari da muffe
Le muffe possono portare ai soggetti predisposti delle
intolleranze alimentari verso alcuni alimenti quali:
lievito di birra, formaggi
stagionati (tranne mozzarella), insaccati, funghi,aceto,vino, birra, burro,
margarina, maionese, ketchup, strutto, maiale