mercoledì 3 agosto 2016

LTP E ALLERGIE ALIMENTARI




ALLERGIE ALIMENTARI E LTP (Proteine di trasporto dei lipidi) 
Ogni anno le allergie alimentari fanno un numero spropositato di "vittime".
Per allergia alimentare s'intende una reazione avversa che si manifesta quando un soggetto viene a contatto con un determinato alimento, sia per ingestione che per contatto,  e il suo sistema immunitario interviene innescando una reazione di protezione nei confronti dell'organismo stesso che può  essere più o meno rilevante 
Le manifestazioni. Tra le reazioni che più frequentemente si manifestano in relazione alle allergie alimentari vi è l’orticaria da contatto, che coinvolge labbra, mucosa orale e faringea. I sintomi si manifestano dopo pochi minuti dall’ ingestione dell’alimento allergenico e sono rappresentati dalla comparsa di bolle su labbra, lingua, palato, naso, orecchie e gola. Tali manifestazioni possono rivelarsi fatali a causa dell’ingrossamento della faringe. Anche disturbi gastrointestinali possono essere generati da allergia alimentare, presentando una varietà di sintomi come nausea, vomito e diarrea. Le manifestazioni cutanee, invece, possono variare tra prurito, orticaria, angioedema, eruzioni cutanee  o dermatite atopica, un’infiammazione della pelle cronica. L’anafilassi è la più grave tra le reazioni allergiche. È causata da un importante rilascio da parte di basofili e mastcellule dei loro mediatori all’interno del corpo, determinando la comparsa di sintomatologie relative all’ambito gastrointestinale, dermatologico, respiratorio e cardiovascolare.
L'EAACI (European Academy of Allergy and Immunology) nelle nuove linee guida ha stabilito che In molti casi, questo tipo di allergia è determinata da una cross reattività tra allergeni di pollini e di proteine vegetali presenti negli alimenti, le cosiddette LTP
Ltp (Proteine di trasporto dei lipidi). Queste sono molecole site, in genere, al di sotto della buccia di determinati tipi di frutta e svolgono la funzione di difesa contro i patogeni delle piante. Sono presenti anche nei semi, nei cereali e nei vegetali. Gli allergeni riferibili alle Ltp sono stabili e resistenti alla cottura, alle lavorazioni industriali e alle proteasi digestive. Tra gli alimenti che figurano come principali fonti allergiche: kiwi, scalogno, cipolla, sedano, frutta secca (arachide, nocciola, noce, mandorla), asparago, broccoli, cavolfiore, castagna, limone, mandarino, arancio, carota, ananas, carota, fragola, girasole, orzo, lattuga, lenticchie, pomodoro, mela, gelso, banana, prezzemolo, fagiolo, albicocca, ciliegia, susina, pesca, melograno, pera, rosa, lampone, senape, frumento, farro, mirtillo, uva, granoturco.
 La diagnosi. La definizione di allergia parte da un’anamnesi clinica e da un’indagine dietetica, supportate da analisi in vivo e in vitro. Tuttavia, ad eccezione della prova di provocazione orale con alimento responsabile, non esiste un test in grado di fare diagnosi di allergia alimentare con specificità e sensibilità assolute. Per giungere all’accertamento della patologia allergica viene utilizzato lo Skin-prick-test. Viene, quindi, posta sulla pelle una goccia di un estratto allergico diluito, successivamente la cute viene escoriata tramite l’estremità di una specifica punta metallica. L’accuratezza diagnostica di questo test dipende dalla qualità degli allergeni alimentari utilizzati. Invece, è il test orale ad essere la prova per eccellenza che conduce alla diagnosi dell’allergia alimentare. Questo può essere eseguito in maniera aperta (utilizzata in genere per introdurre un alimento precedentemente eliminato dalla dieta). Il dosaggio delle IgE specifiche, anticorpi la cui funzione è quella di proteggere l’organismo dalle infezioni da parte di parassiti ed elminti, risulta essere il miglior marcatore disponibile, per ora
 Il Bicom test (si tratta di un metodo non validato) è di tipo frequenziale con oscillazioni elaborate al computer e priva di effetti indesiderati. In nessuna occasione viene inviata corrente elettrica al malato.
Le frequenze elettromagnetiche emesse dall'apparecchio sono assimilabili a frequenze radio. Vari esperimenti hanno dimostrato che le oscillazioni proprie del paziente, corrispondenti a diverse entità nosologiche, essendo di natura elettromagnetica possono essere ri-settate con specifici "programmi" e trasmesse come frequenze salutistiche dall'apparecchio al paziente per mezzo di cavi conduttori e di elettrodi posti a contatto diretto dello stesso.